seo marketing
Stefano Comencini

Stefano Comencini

SEO marketing

SEO marketing: cos’è

Con questo articolo facciamo un pò di chiarezza sul complesso mondo del SEO marketing e sull’ottimizzazione di una pagina web sui motori di ricerca. Andiamo con ordine: innanzitutto cosa significa SEO? 

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero “ottimizzazione per i motori di ricerca”, ed è una branca del web marketing che ha come obiettivo finale quello di migliorare il posizionamento (ranking) di un sito o di una pagina web nella SERP (la pagina dei risultati del motore di ricerca).
Quando parliamo di motori di ricerca, ci riferiamo principalmente a Google: il più utilizzato al mondo. Parte del lavoro dei SEO specialist, infatti, riguarda lo studio dell’algoritmo di Google e dei suoi continui aggiornamenti.

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I fattori di ranking che Google considera sono moltissimi (si stima siano circa 200) e appartengono a diverse macro aree:

  • Dominio
  • Pagina
  • Sito
  • Backlink
  • Interazione degli utenti
  • Regole speciali dell’algoritmo di Google
  • Segnali del brand (es.pagine Social media)
  • Fattori di spam e penalizzazioni

Ognuna di queste voci si dirama in altre “sottocategorie”. Ad esempio, quando un SEO specialist lavora sul fattore “Pagina” deve ottimizzare i contenuti svolgendo diverse attività e adottando vari accorgimenti tecnici tra cui:

  • Creare contenuti di qualità: utili, pertinenti, originali e completi
  • Curare la disposizione dei testi per renderli facilmente leggibili e fruibili
  • Ricerca delle keyword più idonee da utilizzare nel testo
  • Ricerca semantica
  • Inserimento delle keyword nei “punti giusti” della pagina (tag title, H1 ecc.)

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Fattori di ranking SEO

Oltre ai contenuti, ci sono altri fattori SEO che influiscono sul posizionamento organico di un sito web, e sono fattori sia interni al sito web (on site) che esterni (off-site) come i backlink.
Se sei curioso, questo articolo ti svelerà gli oltre 200 fattori SEO; qui invece ci limiteremo a parlare solamente dei principali, visto l’argomento molto complesso e ricco di sfaccettature.

  • Velocità: La velocità di caricamento di un sito web è uno dei più importanti fattori di ranking, in quanto impatta sull’esperienza dell’utente e quindi sul tasso di conversione.
  • Tempo di permanenza: misura quanto un utente resta mediamente su una pagina web. Se il valore è molto basso, e cioè l’utente resta solo pochi secondi all’interno della pagina, significa che c’è un problema: potrebbe essere che non ha trovato ciò che cercava, oppure la pagina è difficile da consultare. Un tempo di permanenza alto, invece, indica che la pagina è risultata pertinente alla ricerca, e che la navigazione è fluida e semplice.
  • CTR: il CTR (click-through rate) organico è il rapporto tra il numero di click sulla pagina e le sue impressions (numero di volte in cui la pagina è stata vista in SERP dagli utenti). Se il CTR è alto significa che lo snippet (box che riassume il contenuto di una pagina) ha risposto alla query (richiesta) dell’utente.
  • Frequenza di rimbalzo: indica la percentuale di utenti che si fermano a navigare solo la pagina del sito web in cui sono atterrati, senza interagire con il sito e quindi senza esplorare le altre pagine.
    È un dato che va contestualizzato per leggerlo correttamente, ma il più delle volte un’alta frequenza di rimbalzo è indice di problemi (banalmente la lentezza di caricamento del sito).
  • Usabilità sui dispositivi mobili: I dispositivi mobili (smartphone e tablet) sono diventati lo strumento più utilizzato dagli utenti per le loro ricerche in rete. Per questo è importante garantire una navigazione ottimale anche da questi dispositivi, realizzando una versione del sito user-friendly. Questo significa impostare un design che renda la navigazione semplice, con contenuti facili da leggere e pulsanti “a misura di pollice”.
  • Sicurezza: Un sito web dovrebbe essere, ovviamente, privo di software dannosi e garantire una navigazione sicura che protegga gli utenti da download indesiderati, phishing, contenuti ingannevoli, ecc.
  • Utilizzo di HTTPS. Google non considera sicuri i siti che utilizzano il protocollo di comunicazione internet HTTP. È necessario utilizzare un protocollo HTTPS che, essendo protetto da SSL/TLS, impedisce che vengano rubati o modificati i dati inviati tra l’utente e il server.
  • Esperienza pubblicitaria. Pubblicità invadenti, come pop-up o banner, potrebbero creare qualche problema. Google, infatti, chiede che i contenuti non vengano oscurati da pubblicità. In alcuni casi pop up e banner sono consentiti ma Google ha definito delle linee guida alle quali è meglio attenersi se si vuole preservare una buona esperienza di navigazione e una buona indicizzazione del sito.
  • User Experience: Google sta dando sempre di più importanza all’esperienza di navigazione dell’utente, tant’è che oggi è impensabile ragionare sul SEO marketing senza tener conto della user experience.

Posizionamento SEO, come "ragiona" Google

Come fa Google a raccogliere tutti questi dati? Per capire meglio i fattori di ranking, è utile capire come “ragiona” il motore di ricerca e come analizza le pagine web.

Google segue 3 fasi per fornire delle risposte alla query dell’utente:

1-Scansione

Google utilizza dei particolari software (crawler) che scansionano e analizzano regolarmente il web e gli elementi presenti nelle pagine dei siti internet come testi, immagini e video. In questa prima fase cerca semplicemente di capire quali pagine esistono sul web. Google svolge questa attività di ricerca regolarmente e costantemente per mantenere sempre aggiornato il suo archivio di dati.

2-Indicizzazione

Dopo aver eseguito la scansione, Google prova a capire meglio di che cosa trattano le pagine, analizzando i contenuti testuali, i tag e registrando anche dati come il paese e la lingua della pagina, la sua usabilità e così via. Per ogni fattore di ranking di ogni pagina analizzata, Google attribuisce un punteggio . 

3-Pubblicazione dei risultati di ricerca

Nel momento in cui l’utente fa una ricerca su Google, il motore di ricerca gli fornisce informazioni pertinenti alla sua query. Come decide Google in che ordine restituire i risultati? Semplice, nelle prime posizioni della SERP inserisce le pagine che hanno ottenuto i punteggi più alti.

SEO marketing: perché è importante il posizionamento organico?

L’argomento SEO è davvero molto complesso, inoltre si tratta di una disciplina soggetta a continue evoluzioni e aggiornamenti. Mantenere nel tempo una pagina in testa ad una SERP non è un’operazione semplice. Detto questo, è innegabile che l’ottimizzazione SEO di un sito web sia un investimento fruttuoso.
Una pagina posizionata in modo organico, infatti, ha come principale vantaggio quello di intercettare un pubblico perfettamente in target e realmente interessato che, proprio grazie alle sue ricerche, approda su una pagina rispondente ai suoi bisogni/domande. 

Nell’articolo Indicizzazione sito web: SEO o Google Ads? abbiamo visto anche un altro modo di posizionarsi in prima pagina su Google, ovvero con gli annunci pubblicitari Google Ads. 

Comparire nelle prime posizione della SERP significa visibilità, dunque traffico e… potenziali conversioni!

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